Come quantificare velocemente il rischio di un investimento?

Considerando alcuni parametri semplicissimi è possibile valutare il rischio di un investimento, a livello macro. Non serve tanta teoria, ma solo buon senso.

Quando state per investire il vostro denaro, quale è il pensiero più ricorrente?

C’è chi pensa unicamente al guadagno possibile, ma anche chi pensa a quanto sta andando a rischiare.

Questo secondo aspetto dovrebbe essere sempre e comunque il driver più importante che pilota la nostra scelta ottimale.

Non si tratta di pessimismo o di atteggiamento difensivo, ma semplicemente di statistica.

Molti investitori, infatti, pur scegliendo soluzioni ottimali in termini di strumenti e di orizzonte temporale, si lasciano scoraggiare da eventuali primi ribassi e finiscono per vendere in perdita.

Conoscendo il rischio, si prende coscienza della possibile volatilità degli investimenti, non facendosi intimorire dalle oscillazioni fisiologiche degli strumenti utilizzati.

Quali sono i rischi maggiori?

Sintetizzando all’osso, le principali fonti di rischio di un investimento sono:

  • Forte componente azionaria
  • Rischio cambio

Non fatevi ingannare: ciò non significa che dovete evitare assolutamente l’azionario o gli investimenti in valuta estera.

Il mondo azionario, sul lungo termine, rimane sempre preferibile. Bisogna solo stare in guardia, perchè le oscillazioni delle quotazioni, soprattutto nel breve periodo, possono portare a perdite ingenti.

I cambi valutari, invece, sono quanto di più imprevedibile e non esistono statistiche ricorrenti nemmeno su medio e lungo termine. In questo caso, quindi, occhio solo alle occasioni migliori.

Quantificare facilmente il rischio

Il rischio, in termini rigorosi, è calcolato sulla deviazione standard delle serie storiche di uno strumento.

In pratica si valuta, guardando al passato, quanto hanno oscillato le quotazioni.

Quando si studia un investimento, tuttavia, non sempre si ha il tempo e la possibilità di esaminare le serie storiche.

Niente paura! Una macro analisi degli investimenti è più che sufficiente per dare una idea del rischio.

Una strategia può essere la seguente:

  • Assegnare un livello base di rischio ad ogni strumento (liquidità, obbligazioni, fondi bilanciati, azioni, materie prime)
  • Aggiungere un delta di rischio aggiuntivo, se sussistono alcune condizioni (es. rischio cambio, bassi rating, paesi emergenti, etc)

I pesi assegnati ad ogni componente di rischio sono soggettivi, quindi ciò che vi forniamo a titolo di esempio può essere tranquillamente rimodulato secondo le proprie sensazioni.

Idea Risk Index

Noi di IdeaInvestimento ci siamo cimentati in una nostra valutazione del rischio e vi proponiamo quelli che sono i nostri pesi.

L’Idea Risk Index è un indice di rischio, che può assumere un valore tra 0 e 100.

Il valore massimo (100) indica un investimento con massimo livello di rischio, ovvero con massima volatilità ipotizzabile.

Partiamo con il quantificare il rischio base, per ogni tipologia di asset:

  •  Liquidità o Fondi/ETF Liquidità: 10/100
  • Obbligazioni o Fondi/ETF Obbligazionari: 20/100
  • Fondi bilanciati/multiasset: 35/100
  • Azioni o Fondi/ETF Azionari: 45/100
  • Materie Prime o ETC: 55/100

Come rischio base, indichiamo un valore maggiore per le materie prime, perchè, a fronte di potenziali ampie oscillazioni di valore, non è nemmeno garantito che sul lungo periodo il guadagno sia maggiore.

All’indice di rischio base, va aggiunto, in base alle casistiche:

Rischio Cambio Valutario, da applicarsi ad ogni tipologia di strumento

  • Valuta paesi sviluppati: +20/100
  • Valuta paesi emergenti: +30/100

Rischi aggiuntivi del comparto obbligazionario 

  • Obbligazione media durata (da 3 a 5 anni): +10/100
  • Obbligazione lunga durata (più 5 anni): +20/100
  • Rating Medio (Investment Grade, B): +15/100
  • Rating Basso (Speculative Grade): +30/100

Rischi aggiuntivi del comparto azionario 

  • ETF/Fondo non diversificato a livello internazionale: +10/100
  • ETF/Fondo limitato a livello settoriale: +5/100
  • Azione singola: +15/100
  • Azione/Fondo/ETF relativo a mercato emergente: +10/100

Esempi pratici

Se volete cimentarvi nella stima macro del rischio, per alcuni strumenti, ecco per voi alcuni esempi.

Idea Risk Index
45/100
ETF DJ Eurostoxx50: rischio stimato 45/100, così composto

  • Rischio Base: 45/100 (Azionario)



Idea Risk Index
55/100
ETF FTSE MIB: rischio stimato 55/100, così composto

  • Rischio Base: 45/100 (Azionario)
  • ETF/Fondo non diversificato a livello internazionale: +10/100



Idea Risk Index
75/100
ETF S&P 500: rischio stimato 75/100, così composto

  • Rischio Base: 45/100 (Azionario)
  • Valuta paesi sviluppati: +20/100
  • ETF/Fondo non diversificato a livello internazionale: +10/100



Idea Risk Index
90/100
Obbligazione Venezuela USD, durata residua maggiore di 5 anni: rischio stimato 90/100, così composto

  • Rischio Base: 20/100 (Obbligazionario)
  • Valuta paesi sviluppati: +20/100
  • Obbligazione lunga durata (più 5 anni): +20/100
  • Rating Basso (Speculative Grade): +30/100



Idea Risk Index
85/100
ETF Emerging Markets: rischio stimato 85/100, così composto

  • Rischio Base: 45/100 (Azionario)
  • Valuta paesi emergenti: +30/100
  • Azione/Fondo/ETF relativo a mercato emergente: +10/100


Stimare il rischio di un portafoglio

Se si vuole stimare il rischio complessivo di un portafoglio di investimento, è sufficiente fare la media pesata dei rischi delle singole componenti.

A titolo di esempio, supponiamo di avere un portafoglio di questo tipo (utilizziamo 3 strumenti già indicati prima):

  • 50% ETF DJ Eurostoxx50: rischio 45/100
  • 40% ETF S&P 500: rischio 75/100
  • 10% ETF Emerging Markets: rischio 85/100

Il risultato si ottiene facilmente:

Rischio complessivo = (50% x 45) + (40% x 75) + (10% x 85) = 61

Un portafoglio del genere, secondo i parametri dell’Idea Risk Index, avrebbe un rischio pari a 61/100.

Come comportarsi
Al di là dei pesi assegnati ad ogni singola componente, è importante conoscere le fonti di rischio per scegliere bene.

Spesso, per fretta o poca conoscenza, si sottovalutano situazioni che possono creare brutte sorprese.

Se invece volete quantificare personalmente, con un vostro indice, il rischio di un investimento, potete realizzare in autonomia un esercizio simile al nostro, dando i vostri pesi e inserendo anche altre componenti di rischio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *