Cosa sono gli ETF?

Cosa sono gli ETF? Fanno al caso mio? In questo articolo spieghiamo in parole semplici cosa comporta investire in ETF e quali sono i vantaggi.

Cosa sono gli ETF e per quale motivo, negli ultimi anni, c’è stato un vero e proprio boom di questi strumenti finanziari?

Iniziamo con le nozioni di base: ETF è una sigla che sta per Exchange-Traded Fund. Gli ETF sono, tecnicamente, fondi a gestione passiva e vengono scambiati in borsa come un comune titolo azionario.

Come funzionano?

Il funzionamento di questi strumenti è nascosto nel concetto di “fondo a gestione passiva”. Cosa vuol dire? Significa semplicemente che il compito dell’ETF è quello di replicare (nel bene e nel male) un indice.

La replica di questo indice è, appunto, passiva: se l’indice sale del 2%, anche l’ETF salirà del 2%. Stesso discorso nel caso di discesa dell’indice: la perdita dell’ETF sarà pari alla perdita in percentuale dell’indice di riferimento.

Questo semplice comportamento è alla base degli ETF tradizionali (dopo vedremo le evoluzioni).

Esistono ETF che replicano indici di mercato di ogni tipo (azionari, obbligazionari, di commodities, etc).

Basta solo scegliere su quale tipo di mercato si vuole prendere posizione: che sia l’azionario brasiliano oppure un indice obbligazionario dei paesi emergenti, c’è quasi sempre un ETF che fa al caso vostro.

Quali sono gli indici che replicano?

Senza andare a contarli, possiamo dire: “Praticamente tutti”

Negli ultimi anni il numero di ETF quotati in Borsa Italiana è cresciuto vertiginosamente, ad indicare appunto una sempre crescente simpatia degli investitori verso questi strumenti.

Se avete voglia di puntare sull’indice FTSE MIB, vi basta acquistare il Lyxor Etf Ftse Mib, e sarete agganciati, con il vostro investimento, alle sorti dell’indice italiano. Allo stesso modo, se credete che il mercato americano salirà, puntate tutto sul Lyxor Etf S&P 500 e incrociate le dita. Se tali indici saliranno, anche i vostri ETF saliranno in egual misura. Al contrario, avrete una perdita pari a quella dell’indice.

Come si comprano

Acquistarli è facilissimo: si comprano nello stesso modo delle azioni. Vi basta avere una banca online abilitata (lo sono praticamente tutte), oppure, se avete una banca fisica, vi basta indicare allo sportello il codice ISIN e/o il nome dell’ETF che volete acquistare. Tipicamente le commissioni che pagherete alla vostra banca sono le stesse che paghereste se acquistate azioni.

Vantaggi

Al di là dei vantaggi economici, che vedremo tra pochissimo, il vero vantaggio è la possibilità di posizionarsi su mercati irraggiungibili nel passato. Siete convinti che il mercato australiano crescerà vertiginosamente? Perfetto: esistono diversi ETF che replicano l’indice australiano. Ma se anche avete aspettative rialziste su un settore, esistono ETF che replicano indici settoriali (automotive, health care, oil & gas, e tanti altri). Esiste addirittura un ETF (MSCI World) che replica un indice mondiale di oltre 1600 azioni.

Dal punto di vista delle spese, il fatto che l’ETF replichi passivamente un indice, senza alcuna logica aggiuntiva, garantisce spese di gestione bassissime (anche 0,15% sugli ETF più diffusi, quasi sempre meno dell’1%). I fondi classici, invece, hanno commissioni di ingresso, uscita e gestione, spesso tutte oltre l’1%. Gli ETF, al contrario non hanno spese di ingresso e uscita.

Punti deboli

La debolezza dell’ETF è nella sua stessa natura. Quando tutto crolla in borsa, anche gli ETF crollano.

E’ in situazioni come questa che (alcuni) fondi riescono a difendersi: se il crollo di un indice è dovuto solo a 4-5 azioni che lo affossano, un fondo a gestione attiva chiude le sue posizioni su queste pecore nere. L’ETF non può: nel bene o nel male viene replicato l’indice.

ETF Evoluti

Con il tempo, il concetto di ETF ha ampliato i propri orizzonti. Alla base di tutto c’è sempre la replica passiva di un indice, ma esistono ETF con caratteristiche aggiuntive:

  • Etf a Leva: se la leva è 2, allora i guadagni (o le perdite) dell’indice vengono raddoppiati
  • Etf Short: realizzano la performance opposta dell’indice. Se l’indice sale, l’ETF scende e viceversa. Può anche esserci leva.
  • Etf flessibili: possiedono meccanismi di protezione dalle discese troppo brusche (coperture tramite opzioni, ad esempio).

 

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