L’indice italiano FTSE MIB è in fase laterale da praticamente 2 anni. Tra alti e bassi, tra spread impazzito e recente ripresa, il nostro principale indice di borsa viaggia a livelli lontanissimi dal passato.
Lontanissimi i tempi del 2007, con l’indice che aveva superato la soglia dei 43000: la crisi economica mondiale (bolla immobiliare americana con bolla mutui sub-prime) ha devastato le borse di tutte il mondo e il FTSE MIB ha lasciato sul campo praticamente il 75% del suo valore. E da maggio 2009 (a quota 12200 circa), ha preso piede una snervante fase laterale: in un primo periodo l’indice si è stabilizzato all’interno della fascia 18000-25000, successivamente, con l’acutizzarsi della crisi a livello europeo, all’interno della fascia 12000-18000.
Ecco quindi l’importanza della soglia psicologica dei 18000. Proviamo a dare un’occhiata al grafico seguente.
Nonostante la crisi di governo, nonostante tutte le oggettive difficoltà economiche in cui versa il nostro paese, l’indice FTSE MIB si è riaffacciato oltre soglia 18000. La resistenza intorno ai 15000 è stata testata più volte negli ultimi 12 mesi ed ha resistito. E’ stata bucata al rialzo anche la soglia dei 17000 su cui si è potuto sperimentare anche un mini rimbalzo.
Adesso siamo sui 18000 e, rispetto al passato, in questo momento si verifica anche una situazione nuova: le quotazioni, la media mobile a 50 giorni e la media mobile a 200 giorni sono tutte in rialzo. Questa conformazione potrebbe significare un mini trend al rialzo.
La prova del fuoco sarà, al prossimo calo, la resistenza a quota 18000. Se l’indice rimbalzerà su questa soglia (fino ad ora resistenza) oppure continuerà la sua corsa, forse si assisterà ad un mini rally al rialzo.
E’ chiaro che, a lungo termine, le aspettative non sono le più rosee, perchè comunque la situazione politico-economica in cui versa l’Italia non lascia spazio a grande ottimismo.
