Investire in Bitcoin: si iniziò con la pizza, dove si finirà?

10.000 bitcoin valevano 2 pizze nel 2010. Ora la stessa somma vale decine di milioni di dollari. Dove arriverà il mercato dei Bitcoin e quali sono i rischi?

“Buonasera, vorrei ordinare 2 pizze. Accettate buoni pasto?”

“No, buoni pasto solo a pranzo”

“Va bene, allora pago in Bitcoin. Quant’è?”

Probabilmente la traduzione non è fedelissima, ma quel 22 maggio 2010 avvenne la prima transazione nota in Bitcoin. Furono acquistate 2 pizze, per ben 10.000 Bitcoin.

La stessa quantità di Bitcoin, con i massimi raggiunti in settembre 2017, varrebbe poco meno di 50 milioni di dollari. Chi diceva che fare il pizzaiolo non rende?

Il Bitcoin spiegato in parole semplici

I Bitcoin sono una valuta elettronica (criptovaluta), ideata nel 2009, per opera di Satoshi Nagamoto, pseudonimo dietro cui si nasconde probabilmente un programmatore informatico.

Pur essendo una moneta virtuale, i Bitcoin nel tempo hanno cominciato ad essere accettati nella vita reale e quotati sui mercati di exchange come le normali valute.

A giugno 2009, un Bitcoin valeva solo 0.0001$. Ad inizio 2017, la quotazione era di 966$. Ad inizio settembre si è raggiunto il massimo di 4912$.

Al di là del Bitcoin in sè, la vera interessante novità sta nella modalità in cui avvengono le transazioni.

Il passaggio di denaro avviene in maniera diretta (peer-to-peer): ogni persona invia il denaro dal suo wallet a quello del destinatario (è come mandare una mail, serve l’indirizzo del wallet destinatario).

L’operazione viene tracciata e validata da una rete di computer distribuiti. Nel caso dei Bitcoin, tale rete si chiama blockchain.

Non esiste un operatore centrale che gestisce la transazione, trattenendo solitamente una commissione. Ci sono al contrario una serie di nodi della rete informatica, che monitorano tutte le transazioni e tengono una sorta di libro mastro in cui c’è traccia di tutti i movimenti.

Questo libro mastro è distribuito, quindi tutti i nodi della rete sono depositari di tutte le informazioni. Anche tu, volendo, puoi utilizzare il tuo PC, collegato in rete, per diventare un nodo della blockchain, avendo accesso libero a tutto il database delle transazioni.

I rischi dell’investimento in Bitcoin

No pain, no gain.

Ci sono diverse motivazioni per cui chi investe in Bitcoin non deve stare completamente tranquillo. A patto che non conosca il momento esatto in cui scappare dal mercato (tutti pensano di saperlo fare).

Vediamo i principali spunti di riflessione.

Viva le criptovalute. Ma quali delle tante?

La valutazioni crescenti sono il riflesso della popolarità che i Bitcoin stanno guadagnando nel tempo.

Ma come tutte le potenziali bolle di borsa, tutto potrebbe essere frutto di una moda passeggera, più o meno lunga.

Attenzione: non voglio dire che, in generale, l’utilizzo delle criptovalute sia solo una moda!

Sto dicendo che magari non saranno i Bitcoin quelli più usati in futuro. Magari ci saranno altre monete elettroniche di nuova introduzione, con nuove caratteristiche.

Chiunque, infatti, può creare la sua criptovaluta e la sua blockchain. E chi ci dice che, a crearla, non saranno proprio alcuni enti sovranazionali o altre istituzioni? La loro forza e il consenso che raccoglierebbero sarebbero devastanti per i Bitcoin.

Ma senza fantasticare troppo, vi basti sapere che il Bitcoin ha già oggi i suoi concorrenti agguerriti. Parliamo ad esempio di EthereumRipple e Litecoin, criptovalute che stanno guadagnando una cospicua fetta di mercato.

Per appurare quanto è movimentato il mondo delle criptovalute, esaminiamo le capitalizzazioni di ogni moneta digitale, in termini di controvalore complessivo in dollari.

Ad inizio 2017, la capitalizzazione complessiva di tutte le criptovalute era pari a 17.7 miliardi di dollari. Il Bitcoin, da solo, valeva l’88%.

Capitalizzazione complessiva criptovalute al 01-01-2017. Fonte: www.coinmarketcap.com
Capitalizzazione complessiva criptovalute al 01-01-2017. Fonte: www.coinmarketcap.com

Dopo solo 9 mesi, a settembre 2017, la situazione è molto diversa.

La capitalizzazione complessiva è schizzata a 141,4 miliardi di dollari. Il Bitcoin, che nel frattempo circola in 2 versioni differenti a seguito di uno spinoff, mantiene ancora una maggioranza assoluta, ma il resto del monto delle criptovalute sta recuperando terreno alla grandissima.

Capitalizzazione complessiva criptovalute al 10-09-2017. Fonte: www.coinmarketcap.com
Capitalizzazione complessiva criptovalute al 10-09-2017. Fonte: www.coinmarketcap.com

Ethereum, stando ad alcune previsioni, diventerà molto più popolare di Bitcoin in tempi brevi. Ad inizio 2017 la sua quotazione era di 10,71$ e il picco massimo raggiunto a inizio settembre è stato di 387$.

E’ diventata molto importante anche la fetta di mercato occupata dalle criptovalute meno note, che nel grafico sono indicate nella fetta “Altro: oggi esistono già oltre 1000 criptovalute riconosciute e quotate. Anche Burger King ha appena coniato la sua, il WhopperCoin: da verificare se le quotazioni saliranno almeno più del colesterolo.

Tutti amano le criptovalute. Le istituzioni meno.

E’ il concetto di prima. Nulla vieta che enti sovranazionali creino la propria moneta elettronica, ma i tempi sembrano ancora lontani.

Nel frattempo si accontentano di ostacolarle con forza.

Sembra che la Cina stia meditando di chiudere gli exchange di Bitcoin, dopo aver già dichiarato illegali le raccolte di fondi in criptovalute.

E, qualora servisse una voce autorevole a dire la sua sul tema, ci ha pensato Mario Draghi a dichiarare che nessuno può pensare di varare una propria moneta.

L’impressione è che il sogno delle criptovalute possa durare finchè i poteri forti lo permetteranno.

Chiudi che c’è volatilità

Le quotazioni delle criptovalute hanno delle oscillazioni veramente brusche e repentine. Capita di vedere variazioni (in positivo e negativo) di oltre il 10% in poche ore.

Ciò deve ovviamente far scattare un campanello d’allarme in tutti gli investitori, che devono essere coscienti di questa peculiarità e quindi regolarsi di conseguenza.

Il capitale investito, così come può crescere a ritmi vertiginosi, può anche tranquillamente dimezzarsi o addirittura quasi azzerarsi nel giro di poche sedute di mercato. Lo scoppio della bolla è sempre in agguato.

Come si può investire in Bitcoin?

Col tempo le criptovalute si stanno guadagnando una nomea di bene rifugio. Ormai vengono considerate, al pari dell’oro, quell’investimento in cui rifugiarsi quando i mercati sono in balia della paura.

Io non ci credo molto, personalmente, perchè stiamo parlando di un mercato troppo giovane e deregolamentato, ma così è.

In ogni caso, se vuoi investire in Bitcoin, al momento ci sono diverse soluzioni.

La più semplice è quella di creare un wallet online, versando denaro che viene automaticamente trasformato in Bitcoin.

Chiaramente, è possibile anche il processo inverso, ovvero prelevare Bitcoin ottenendo denaro.

Tra i vari siti che sono nati per l’occasione, il più semplice è immediato pare essere Coinbase che permette anche la creazione di wallet in Ethereum e Litecoin.

Volendo rimanere su strumenti quotati, ma che non richiedono apertura di conti o wallet dedicati, esiste un ETN che replica l’andamento in dollari del Bitcoin: BITCOIN XBTE, BITCOIN TRACKER EUR XBT PROVIDER (SE0007525332)

Tale strumento è quotato al mercato svedese Nasdaq Omx. Se non sai cosa sono gli ETN, ti basta pensare che, al pari degli ETF sono strumenti che replicano un indice, ma non possiedono fisicamente il sottostante.

Se invece, pur riconoscendo la portata innovativa e tecnologica delle criptovalute, non ritieni opportuno investire direttamente in Bitcoin, può essere un’opzione puntare sul settore della sicurezza informatica.

La struttura telematica che regge il mondo delle criptovalute presuppone, infatti, dei concetti di sicurezza informatica su cui si dovrà lavorare per realizzare sistemi sempre più solidi, veloci ed efficaci.

Esiste un ETF quotato su Borsa Italiana che investe nel settore della cyber security: Etfs Ise Cyber Security Go Ucits Etf (ISPY)

Attenzione
Riflettete bene e fate le opportune verifiche, se vi imbattete in siti che promettono di gestire i vostri Bitcoin, generando guadagni ingenti tramite reinvestimenti o tramite mining (ovvero il recupero dei Bitcoin che man mano vengono generati e offerti alla rete).

Sono segnalate molte truffe al riguardo.

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