Nasdaq al test del massimo storico

Dopo 15 anni, le quotazioni del Nasdaq hanno raggiunto i livelli massimi pre-bolla speculativa del settore .com. Quali sono ora le prospettive?

Il Nasdaq Composite è un indice che comprende i principali titoli tecnologici della borsa americana: era il 10 marzo 2000, quando le quotazioni raggiungevano il massimo storico di 5132 punti.

Oggi il Nasdaq non comprende solo il settore tecnologico, tuttavia i nomi di spicco sono quelli delle aziende che operano nel mondo di Internet: Apple, Google, Amazon, Microsoft, IBM, Yahoo.

La bolla High Tech

Il Nasdaq triplicò il suo valore tra il 1998 e i massimi del 2000.

Erano gli anni in cui ci si cominciava a rendere conto della potenza di Internet.

Su questo non ci si sbagliava: come è realmente accaduto, Internet avrebbe rivoluzionato il modo con cui ottenere informazioni, acquistare servizi e interagire con gli altri.

Era diventato tuttavia eccessivo l’entusiasmo con cui veniva pompata ogni singola azienda che si lanciava in questa nuova avventura: bastava avere un nome moderno, un dominio .com e il gioco era fatto.

Fantastica la storia di Digiscents: questa azienda aveva ottenuto 20 milioni di dollari di finanziamenti per progettare una periferica in grado di far sentire gli odori del sito web che si visitava o delle mail che si aprivano. Questa periferica, mai uscita sul mercato, si chiamava iSmell (nome a parte, Apple forse non ci ha ancora pensato).

Le quotazioni di queste startup, tuttavia, non riflettevano minimamente le reali prospettive di successo: le quotazioni di moltissime società viaggiavano su rapporti P/E maggiori di 100, ma di utili nemmeno l’ombra.

Ovviamente, prima o poi, i nodi vengono al pettine e i valori fondamentali riemergono: dal momento della quotazione massima, nel giro di un paio d’anni, l’indice Nasdaq crolla inesorabile intorno ai 1100 punti (80% di perdita).

Tantissime le società che fallirono. Molte altre videro quasi azzerarsi le proprie quotazioni tra il 2001 e il 2002: Amazon -98.7%, Cisco -86.5%, Yahoo -96.4%.

Il Nasqad oggi

A distanza di 15 anni, il Nasdaq si ripresenta a quota 5000. Nei giorni scorsi tale soglia è stata lievemente superata, poi c’è stato un leggero ritracciamento, fino alla chiusura di venerdi 13 marzo a 4871 punti.

Andamento Nasdaq Composite

Il grafico è a granularità mensile, quindi anche le medie mobili rappresentate sono calcolate in base alle chiusure mensili.

Di seguito riportiamo la capitalizzazione delle prime venti società componenti l’indice, con il relativo peso, al momento.

Capitalizzazione delle prime venti società componenti il Nasdaq Composite

Apple da sola vale più del 9% del valore dell’indice. Nel marzo del 2000, Apple faceva già parte del Nasdaq e le sue azioni valevano 4,85$. Oggi valgono 123.59$, per un guadagno complessivo del 2548%.

E’ possibilissimo che, nel Nasdaq di oggi, ci siano le nuove Apple del domani. E’ altrettando possibile che alcune di queste società tra 15 anni non esisteranno più.

Questo ad indicare che, nel mondo della tecnologia, la bolla speculativa è sempre in agguato: è un mondo che, per sua natura, deve vivere anche di sogni e di aspettative, altrimenti il progresso non può generarsi.

In questo momento storico, tuttavia, le grandi società, che operano nel mondo di Internet e delle comunicazioni, hanno un business solido alle spalle.

Anche i nuovi prodotti tecnologici arrivano sul mercato nel giro di pochi mesi dall’annuncio. Forse alcuni di essi non supereranno a pieni voti il giudizio del pubblico, ma comunque ci sarà un riciclo talmente veloce di idee e prodotti che, nell’immediato futuro, si ha veramente la sensazione che andremo ad utilizzare quotidianamente oggetti smart, interconnessi tra di loro.

La parola d’ordine dell’immediato futuro è Internet delle cose: i nuovi dispositivi permettono, con hardware di basso costo, di interagire con altri oggetti, misurare grandezze (come pesi, distanze o temperature), notificare in tempo reale alcune informazioni.

Importanti applicazioni si possono avere nel campo della medicina, o in generale della cura della persona (healthcare).

Il futuro, da questo punto di vista, è già adesso, anche se a livello embrionale. Non esiste chissà quale barriera d’ingresso: anche le società più piccole possono inventare le app e i device del futuro (molte di queste aziende magari sono già nel paniere del Nasdaq).

 

Coloro che vogliono seguire le analisi tecniche approfondite del Nasdaq e di altri indici mondiali, possono trovare spunti interessanti nella nostra pagina di Analisi Tecnica aggiornata settimanalmente.

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