ETF causa della nuova crisi finanziaria: c’è questo rischio?

Di recente, hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Passera che indica gli ETF cosa causa della prossima crisi finanziaria. Ma c'è da preoccuparsi?

Recentemente, Corrado Passera, ex ministro e amministratore delegato di Poste Italiane e Intesa Sanpaolo, ha dichiarato che gli ETF sono “prodotti complessi, che, non governati, in caso di volatilità spinta delle borse possono ingigantire le perdite nel momento in cui i mercati imboccano una discesa“.

A ruota, sono arrivate dichiarazioni similari da parte di Christian Sewing, amministratore delegato di Deutsche Bank, e di Marko Kolanovic, head del team di quantitative strategist di JP Morgan Morgan Chase.

A ruota, mi sono anche arrivate alcune email di lettori fedelissimi del sito e di amici vari che mi chiedevano cosa ne pensassi.

Onorato di questa considerazione, visto che non ho nessun titolo accademico/lavorativo in ambito economico di cui fregiarmi, provo a dire la mia.

Provo a interpretare a fondo il messaggio, perchè, a mio avviso, leggendo tra le righe, ci sono alcuni punti su cui posso anche essere d’accordo, ma in contesti e situazioni ben precise, senza generalizzare.

Ti chiedo solo un attimo di pazienza. Prima di dirti la mia, faccio un salto sulla bilancia, perchè devo vedere se la mia dieta sta funzionando.

Nulla è rischioso se sai come funziona

Devo perdere ancora un paio di chili e poi posso considerare conclusa la mia lunga dieta. Grandi risultati finora, ma adesso la prova finale della bilancia.

Vado a pesarmi e, amara sorpresa, la bilancia segna 1kg in più rispetto all’ultima volta. Invece che dimagrire, sono aumentato di peso.

Ho capito: le bilance sono la causa del fallimento delle diete.

E dire che, fino a ieri, funzionava così bene!

Se pensi che io sia un pazzo (o un irriducibile burlone), forse allora possiamo essere d’accordo sul fatto che gli ETF a replica fisica, nella loro versione più semplice e basilare, non possono essere la causa della prossima crisi.

Gli ETF a replica fisica contengono esattamente gli stessi titoli dell’indice replicato, con lo stesso peso percentuale. Replicano, per questo motivo, l’esatta performance dell’indice, a meno delle spese di gestione.

La bilancia segna un peso maggiore, ovviamente, perchè io sono ingrassato. Allo stesso modo, l’ETF a replica fisica sale o scende, in base al comportamento dell’indice di mercato sottostante.

Se compri un ETF, sai già che non hai nessun paracadute se i mercati crollano. Comprando invece un fondo gestito attivamente, puoi sperare che il gestore riesca a limitare i danni. Sta a te scegliere se preferisci un fondo o un ETF, io ho già provato a fornire una guida al proposito.

Lo hai già notato, ma lo ripeto per sicurezza: fino ad ora abbiamo parlato degli ETF a replica fisica, nella versione basilare. Questi, secondo me, non nascondono brutte sorprese.

Se invece parliamo di altre categorie di ETF, allora forse posso anche dare ragione a Passera & friends, visto che il rischio di cui loro parlano, fino a prova contraria, esiste.

Algoritmi pericolosi

C’è una bilancia nuova, modernissima. Per pesarti non serve che tu ci salga sopra. Ti metti solo a 1-2 metri di distanza, lei ti scansiona con raggi x, ci pensa un attimo, e ti dice quanto pesi. Fantastica.

C’è solo un dubbio, perchè nessuno ha mai fatto un test vero. Dicono che, se la temperatura scende sotto i -20°, la stanza è buia e tu hai appena finito di mangiare, allora forse potrebbe segnare un peso sbagliato. Potrebbe anche sbagliare di molto.

Ma figurati se io vado mai a pesarmi di notte, quando fa così freddo, subito dopo cena. Chi se ne frega.

Questo esempio (ancora peggiore del precedente) è la becera rappresentazione di quello che il signor Taleb, nel suo capolavoro, chiama Il Cigno Nero.

Esistono ETF, a replica cosiddetta sintetica, che usano dei derivati per ottenere le stesse performance dell’indice. Non contengono fisicamente i titoli, ma ne replicano l’andamento con strumenti finanziari e algoritmi più complessi.

Gli ETF a leva (diretta o inversa) sono l’esempio principe di ETF a replica sintetica. Anche gli ETF che replicano indici a loro volta calcolati, non sono da meno (vedi replica del VIX).

Anche molti ETF su materie prime (ETC in questo caso) e indici esotici, sono a replica sintetica.

Parlando di questa tipologia di ETF, secondo me, ecco che le dichiarazioni di Passera assumono un significato più coerente: “in caso di volatilità spinta delle borse possono ingigantire le perdite nel momento in cui i mercati imboccano una discesa“.

In caso di movimenti bruschi di mercato, alcuni ETF a replica sintetica, se l’algoritmo fallisce (o funziona troppo bene!), potrebbero vedersi azzerato il proprio valore. Se hai già visto il mio articolo, già linkato prima, sulla replica del Vix, sai benissimo di cosa parlo.

Molti di questi strumenti, essendo anche illiquidi, non ti garantiscono che potrai venderli veramente al prezzo da te auspicato. E se molti investitori, anche grossi, avranno questo problema, questa crisi di liquidità potrebbe avere un effetto domino sui mercati.

Cosa fare?

Se hai comprato degli ETF e ora temi di avere una bomba ad orologeria nel portafoglio, non temere.

Avendo preso coscienza del funzionamento degli strumenti, saprai ora benissimo se e quanto puoi ritenerti al sicuro.

Sugli ETF fisici, io non avrei paura. Su quelli sintetici, valuta in base al tuo profilo di rischio e decidi se vale la pena mantenerli a lungo nel tuo portafoglio.

Tieni ovviamente conto che la vera crisi finanziaria sui mercati si paleserà, come sempre, all’improvviso e con brusche correzioni. Nessuno può avere la certezza di come e quando avverrà. Potrà essere domani, come magari potrà già essere in corso mentre leggi questo articolo.

Per la legge dei grandi numeri, ci sarà qualcuno che, per tempo, avrà azzeccato la previsione e potrà tirarsela per i successivi 10 anni vendendo libri e facendosi intervistare ovunque.

Visto che non costa niente, io faccio la mia previsione: colui che azzeccherà tutto sarà del segno zodiacale Bilancia!

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