Le 4 trappole obbligazionarie da cui difendersi nel 2018

Il mondo delle obbligazioni e dei Titoli di Stato è tutt'altro che privo di insidie. E nella situazione attuale le tentazioni a cui resistere sono molte.

La quota obbligazionaria del portafoglio è sempre considerata come quel porto sicuro su cui fare affidamento quando i mercati sono in burrasca.

Non è sempre detto che sia così, perchè dipende dalle scelte che fai. E’ innegabile però che, per la maggior parte degli investitori, le obbligazioni, ed in particolare i Titoli di Stato, sono quella parte di portafoglio che dovrebbe garantire un guadagno prefissato, magari sottoforma di cedole periodiche.

Detto in altri termini, per molti la quota obbligazionaria è quella che garantisce un introito certo.

Sono rimasti gli spiccioli

Storicamente, si sa che gli italiani amano i BOT e i BTP.

Peccato che i tempi ora sono cambiati e che i rendimenti siano davvero risicatissimi. Per il 2018 non si prevedono rialzi dei tassi in area Euro, quindi probabilmente la situazione rimarrà tale, salvo picchi di volatilità delle quotazioni per cause di instabilità politica di qualche specifico paese.

Per farti un’idea, dai un occhiata a questi numeri. Ho preso spunto da uno speech di Tony Cioli Puviani, noto trader e opinionista in ambito finanziario.

Un investitore che vuole praticamente annullare il rischio emittente sul lungo periodo, sceglie il Bund tedesco, ovvero il Titolo di Stato governativo a 10 anni emesso dalla Germania.

Nel giugno 2008, il Bund rendeva intorno al 4,5% annuo lordo.

Nel momento in cui scrivo questo articolo, il Bund rende lo 0,35% annuo lordo.

Ciò significa che, tasse a parte, un investimento di 100mila euro, nel 2008 mi rendeva 4500 euro l’anno, mentre oggi me ne rende solo 350.

Per ottenere gli stessi 4500 euro annui lordi, oggi dovrei investire la bellezza di 1.285.714 Euro.

Purtroppo non è uno scherzo, ed è proprio per questo motivo che spuntano fuori le trappole di cui ti voglio parlare.

La tentazione di ottenere di più dalla quota obbligazionaria è fortissima e me ne rendo conto, ma ogni scelta va ponderata con estrema saggezza perchè, mai come di questi tempi, aumentare i rendimenti obbligazionari significa accollarsi rischi ingenti.

Trappola 1: Scegliere durate più lunghe

Per aumentare i rendimenti, una delle possibilità è quella di scegliere obbligazioni con scadenza più lontana.

Prima di sfidare questa trappola considera che:

  • Devi essere ultra certo di tenere le obbligazioni fino a scadenza. Le quotazioni oscillano in maniera proporzionale alla duration residua dell’obbligazione. E le quotazioni scendono quanto più i tassi si alzano (e il trend futuro in area Euro è questo).
  • Per i Titoli di Stato con rating AAA o similari, i rendimenti non sono eccezionali nemmeno su scadenze lontane.

Trappola 2: Scegliere emittenti meno sicuri

Trappolone subdolo: scegliere emittenti che garantiscano un rendimento maggiore a parità di durata.

E’ ovvio che dietro c’è un concetto di rischio da valutare.

Rimanendo in area Euro, i Titoli di Stato di Italia o Spagna rendono molto di più del cosiddetto risk-free, ma le turbolenze sono dietro l’angolo.

Non esagerare, facendoti prendere la mano con Grecia o similari, perchè può diventare molto pericoloso.

Questa trappola spesso viene piazzata in coppia con la successiva. Due trappole al prezzo di una.

Trappola 3: Scegliere titoli emessi in valuta estera

La trappola per eccellenza, che nasconde una voragine.

Il rischio cambio è qualcosa di imprevedibile ed è in grado di annullare (e superare) qualsiasi rendimento, anche nel medio periodo.

Non importa se le cedole riconosciute sono dell’8-10%, perchè i cambi valutari sono in grado di oscillare molto pericolosamente.

Inutile negare che questa trappola nasconda grandi occasioni, ma la prudenza è d’obbligo. Se hai interesse ad approfondire, abbiamo già esaminato l’argomento parlando delle obbligazioni dei paesi (o nelle valute) emergenti.

Trappola 4: Sottopesare la quota obbligazionaria

E’ l’extrema ratio a cui giunge l’investitore sprovveduto.

Se le obbligazioni non rendono più nulla, cosa le tengo a fare? Tanto vale diminuirne (o annullarne!) il peso nel portafoglio, in favore dell’azionario, che tanto continua a salire (!!).

Questo ragionamento è pericolosissimo: piuttosto rimani liquido o scegli un conto deposito tra i più sicuri.

2 comments

  1. Ottimo post:meglio privilegiare di questi tempi obbligazioni in euro o etf a tasso variabile
    e breve termine(max.3-4 anni).Magari una quota minore in obbligazioni in dollari a tasso
    variabile e un etf obbligazionario emergenti a copertura valutaria(hedge).Saluti e complimenti per l’ottimo blog

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