Sempre più si sente parlare di resilienza in diversi ambiti.
Non si sa con certezza chi sia stato il primo a sdoganare il termine anche in ambito finanziario-economico.
In ogni caso, se non sai cosa è la resilienza o non la citi nelle occasioni più in, non sei nessuno.
E capisci che ormai la situazione è sfuggita di mano quando una semplice T-Shirt, by Gianluca Vacchi alias Mr Enjoy, bianca in cotone con la sola scritta Resilienza sul petto, costa quasi 50 euro ed è anche esaurita nello shop online.
Resilienza e portafoglio di investimento
Termine in prestito dalla tecnologia dei materiali, la resilienza è la capacità di assorbire un urto senza rompersi.
In psicologia, è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
E il passo in ambito finanziario è breve.
- Perde meno del mercato, quando avviene il crollo
- Recupera la perdita in breve tempo
Sfatiamo subito un mito: nessun portafoglio può essere certificato come resiliente.
Gli shock di mercato sono talmente imprevedibili a volte (ricordate il Cigno Nero di Taleb?), che nessuno può dirsi certo di aver tamponato ogni rischio, senza magari usare strumenti potenzialmente ancora più pericolosi (vedi derivati, opzioni, futures).
La Resilienza degli Indici Azionari
Gli indici azionari nazionali o globali possono essere considerati resilienti?
Chi lo sa. Tutto ovviamente dipende dalla potenza e dalle motivazioni del crollo dei mercati.
La crisi dei mutui subprime del 2007 ha costretto tutti i maggiori indici a lasciare sul campo praticamente metà del loro valore. Chi più, chi meno, nel secondo semestre del 2008 si viaggiava con perdite intorno al 50%.
Quanto tempo ci è voluto perchè si recuperasse la perdita? Stati Uniti e Germania circa 5 anni, altri indici, vedi Italia, ancora viaggiano a metà dei valori di inizio 2007.
Obiettivamente, questa non è resilienza, quindi tutti gli strumenti passivi (ETF in primis) che replicano indici azionari, per quanto globali, non possono definirsi resilienti.
A maggior ragione, gli indici settoriali sono ancora più soggetti a crolli di mercato recuperabili a fatica dopo molto tempo.
La Resilienza dell’Obbligazionario
Magari è una forzatura, ma per certi aspetti l’investimento obbligazionario può considerarsi resiliente. Anche qui però, attenzione!
E’ vero che, nei periodi di crisi, le obbligazioni possono offrire rendimenti più alti (e quindi quotazioni più basse) perchè si teme per la stabilità degli enti emittenti.
Se, però, l’emittente non va in default, allora è certo che l’obbligazione, ad una certa data, ritornerà come quotazione al valore di rimborso prestabilito. Più resiliente di così!
Il rovescio della medaglia è, però. proprio il caso in cui l’ente emittente fallisce: in tal caso i soldi (o parte di essi) sono praticamente persi per sempre. Non c’è nemmeno la possibilità di aspettare, come nel mercato azionario, che le quotazioni prima o poi risalgano. E qui la resilienza va a farsi benedire.
I Fondi Absolute Return
Questa particolare categoria di fondi si propone di ottenere un rendimento prestabilito, indipendentemente dall’andamento dei mercati.
Hanno praticamente totale libertà di scelta e utilizzo di tutti gli strumenti finanziari e di tutte le asset class esistenti.
Se funzionassero sempre, sarebbero la Resilienza in persona.
Ovviamente la realtà è che a volte, a fronte di commissioni di gestione alte, i rischi che si corrono sono comunque elevati e non è detto che il rendimento sperato si possa raggiungere.
Non sono però nemmeno da buttare e noi stessi consigliamo di utilizzarli, se non avete tempo di seguire i mercati e scegliere in autonomia. I fondi multi-asset sono spesso fondi Absolute Return.
La Resilienza del Materasso
In questo clima di incertezze, la tentazione di lasciare i soldi sotto il materasso è veramente tanta.
Rimanere liquidi sicuramente lascia al riparo dai crolli di mercato, ma attenzione a quel nemico invisibile denominato inflazione…
Non investire significa perdere potere d’acquisto nel tempo. E quindi, nuovamente, non saremmo troppo resilienti (anche se i materassi memory lo sono alla grande).
Come avrete intuito, è veramente azzardato dire di possedere un portafoglio resiliente. Le uniche difese rimangono sempre la diversificazione e il lungo orizzonte temporale.
Forse l’unico modo per sembrare resilienti è veramente farselo scrivere su una T-Shirt. Magari sono tutte esaurite proprio per questo motivo, diavolo di un Mr Enjoy!