Su cosa investire in borsa?

La domanda per eccellenza: su cosa è bene investire in borsa? Una volta scelto il livello di rischio e l'orizzonte temporale, esistono diverse strade

E’ la domanda che tutti gli investitori fanno, nella speranza di avere una risposta che cambi loro la vita: su cosa conviene investire in borsa?

Calmiamo subito gli animi: nessuno può avere la risposta definitiva e sicura, ma sicuramente un approccio corretto e ragionevole può aiutare nella lunga strada dell’investimento con successo.

Nel nostro piccolo, proviamo a capire quale può essere il corretto atteggiamento e, perchè no, proponiamo qualche dritta su come guardare al lungo termine.

Individuare le proprie esigenze

Il tempio di Apollo a Delfi, su un’architrave, riporta questa iscrizione: Conosci Te Stesso.

Non è chiarissimo chi sia l’autore di questo motto, ripreso poi da Socrate, ma è chiarissimo il concetto, che, nel caso dell’investimento in borsa, è quanto di più importante si debba sapere.

Più importante anche delle migliori dritte finanziarie o dei rumors in anteprima.

Conoscendo il livello di rischio sopportabile e l’orizzonte temporale, potremo bilanciare correttamente la componente azionaria (che implica rischio e volatilità maggiore, ma potenziali ricchi guadagni) con quella obbligazionaria (che fornisce un rendimento prestabilito, con rischio in base all’emittente).

Aree geografiche

Dal punto di vista azionario, ma soprattutto obbligazionario, un investimento in aree geografiche cosiddette sviluppate garantisce una minore volatilità ma un potenziale minore guadagno.

In particolare, se l’investitore italiano desidera una tutela maggiore dalla volatilità, potrebbe allocare buona parte del portafoglio in investimenti in euro, per evitare l’effetto cambio valuta.

Puntare su aree geografiche in fase di espansione economica è comunque sicuramente il driver del futuro, quindi, per chi ha un’ottica di lungo termine, è bene investire sui cosiddetti paesi emergenti.

Ci permettiamo però di consigliare un investimento più rischioso in tal senso, perchè considerare emergenti Cina, India, Russia e Brasile (i celeberrimi BRIC) è probabilmente ormai obsoleto.

E’ possibile puntare su aree quali il sud-est asiatico (per gli addetti ai lavori, ASEAN) o preferire paesi in forte crescita, per i quali sono già stati coniati nuovi acronimi:

  • Civets: Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sudafrica
  • Next 11: Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Messico, Nigeria, Pakistan, Filippine, Turchia, Corea del Sud e Vietnam
  • Mint: Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia

Sicuramente è bene affidarsi a fondi ed ETF, che permettono di allocare un portafoglio efficace e più diversificato

Settori interessanti

Sempre nell’ottica del medio/lungo termine, forse un buon approccio è quello di pensare a quali sono i settori che, nel futuro, saranno più interessanti, perche miglioreranno la vita dell’uomo e soddisferanno i suoi bisogni.

Non dimentichiamo mai, come insegna Warren Buffett, che in fondo i migliori investimenti sono sempre quelli che riguardano società che creano prodotti tangibili che diventano (o sono già) di uso comune. Non a caso Warren Buffet preferisce investimenti quali Coca-Cola, Procter & Gamble (che produce, tra le altre cose, le Duracell), Gillette e così via.

Quali potranno essere quindi, alcuni ambiti di interesse del futuro?

  • Biotech: le biotecnologie avanzate permettono di creare nuovi farmaci
  • Hi-tech: le nuove tecnologie, l’utilizzo più intelligente dei computer, rivoluzioneranno la nostra vita
  • Healthcare: può essere inteso come l’incontro dei due ambiti precedenti, in quanto i paesi sviluppati hanno una popolazione sempre più anziana, desiderosa di vivere meglio e più a lungo.

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