Che tipo di investitore sei?

In che tipologia di investitore ti riconosci? Quali sono gli strumenti adatti alle predisposizioni di ciascuno? Proviamo a definire alcune macro-categorie

Investimenti e investitori

Si parte dall’assunto che non tutti gli investimenti sono uguali e di conseguenza anche gli investitori variano secondo profili ben distinti in base ai propri obiettivi finanziari e alle proprie esigenze economiche.

E’ certo comunque che la tendenza di tutti gli investitori è ormai quella di trovare prodotti finanziari che possano generare delle entrate.

Per questo si affidano a consulenti o intraprendono da soli un percorso che li porta a interessarsi proprio del mondo degli investimenti.

Molte persone si stanno avvicinando al mondo della borsa grazie ad internet. Molti istituti bancari infatti, come la banca online HelloBank! offrono la possibilità di trovare investimenti sicuri ed ottenere consulenza a distanza. Altri invece, preferiscono il “fai da te” e utilizzano piattaforme che permettono di fare online trading in qualsiasi momento, seguendo il proprio intuito finanziario.

Ogni investitore si caratterizza per il livello di rischio che è disposto a correre per far fruttare i propri investimenti: più alto è il rischio più è alta la possibilità di guadagno.

Tra di vari tipi di investitori c’è chi è alla ricerca di una rendita fissa, chi punta invece a un guadagno cospicuo in tempi brevi e chi preferisce essere a metà strada fa le due opzioni.

Vediamo nel particolare questi 3 profili di investitori molto comuni.

L’investitore risk taker

E’ quello che ama il rischio e che diversifica gli investimenti in modo dinamico.

Non teme di esporre il proprio capitale a un’eventuale volatilità puntando ad aumentarlo in modo scaltro e deciso.

Tra le azioni che potrebbero caratterizzare i suoi investimenti ci sono quelle di mercati emergenti e di nuove aziende.

Predilige le obbligazioni strutturale e destrutturate che sono rispettivamente titoli di credito a capo di un investimento a debito che ha accesso una società. In particolare quelle strutturate hanno un rendimento legato al verificarsi di un “evento” in base al contratto.

Per “evento” s’intende il superamento di una soglia di rendimento predefinita, quindi molto in balia degli andamenti borsistici.

Anche i Certificates sono molto rischiosi perché sono legati all’andamento degli indici di borsa mentre quelli strutturati, nonostante paghino degli interessi molto alti, dipendono dal fatto che lo stesso indice di borsa non superi una certa percentuale di perdita.

Tra i prodotti finanziari del profilo risk taker ci sono anche le azioni destrutturate e i fondi d’investimento, dove viene impiegato il capitale dei risparmiatori al fine di creare un valore (il guadagno).

Sceglie anche d’investire nelle SICAV acronimo di Società di Investimento a Capitale Variabile, corrispondenti a società per azioni che raccolgono i capitali vendendo appunto le loro azioni.

L’investitore risk neutral o sperimentatore

Non è propriamente quello che si direbbe un investitore propenso al rischio ma rimane aperto a varie possibilità con la diversificazione.

A questo profilo si adatta un portfolio d’investimenti che mirano alla crescita del capitale sul lungo periodo, ma non è detto che disdegni azioni più rischiose per far fruttare i suoi investimenti.

La diversificazione consiste anche nell’investire in obbligazioni e azioni che fanno capo a società con un certa stabilità.

E’ un investitore che conosce il mercato e non perde occasione per aggiornarsi e saggiare nuovi prodotti finanziari per massimizzare i ricavi.

L’investitore risk averse che cerca rendite fisse

All’opposto del primo profilo c’è l’investitore che vuole stare lontano dal rischio e si affida ai titoli di stato che garantiscono il capitale senza che sia intaccato dalle oscillazioni di borsa, ma si orienta anche verso le obbligazioni strutturate e i fondi d’investimento.

I titoli di Stato, come evidenzia la definizione stessa, vengono emessi da uno stato sovrano e consistono in obbligazioni.

I tassi d’interesse sono pari al livello di solvibilità dello stato stesso (più è solvibile meno alti saranno gli interessi)e servono per finanziare continuamente il debito pubblico o per essere investiti in opere pubbliche e infrastrutture.

Possono coprire anche la spesa sostenuta per il pagamento degli stipendi della pubblica amministrazione.

Sono titoli di stato i Bot, i Btp e i Ctz ma anche i Cct e i Ccteu (certificati di tesoro con tasso Euribor) e possono avere un tasso fisso, variabile o misto.

Sanna R.

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